Architetto tedesco. Diplomatosi in Architettura
a Berlino, nel 1914 cominciò la sua attività accostandosi al
gruppo espressionista Die Gläserne Kette e mostrandosi particolarmente
sensibile alle influenze di E. Mendelsohn (cui va ricondotto il grattacielo
della “Chicago Tribune”, realizzato da
S. nel 1922) e di
Häring. Ciò nondimeno, fu il Razionalismo del Bauhaus, cui
S.
si avvicinò di lì a poco, che ispirò le opere del primo
periodo produttivo dell'architetto; tra esse si ricordano: i progetti per i
magazzini Konitzer a Marienburg (1925); l'abitazione unifamiliare alla mostra di
Stoccarda (1927); l'unità abitativa di Breslavia (1928); il blocco per
appartamenti sul Kaiserdamm a Berlino (1928-29); il gruppo di abitazioni per il
quartiere Siemensstadt a Berlino-Charlottenburg (1929-31) e quello per
l'impianto libero su struttura in acciaio presente nella casa Schminke a
Löbau (1933). Durante la guerra, pur restando in Germania,
S. si
dedicò esclusivamente alla progettazione teorico-avveniristica,
interrompendo quasi del tutto la sua attività di professionista.
Ciò sino alla metà del XIX sec. quando, parallelamente a vari
incarichi e riconoscimenti nazionali e internazionali (tra cui la direzione del
dipartimento per la ricostruzione di Berlino e la presidenza dell'Accademia
delle arti di Berlino),
S. riprese con successo la sua attività di
architetto. Tra le opere di questo secondo periodo si segnalano: il progetto di
una scuola d residenziale Romeo und Julia a Stoccarda (1954-59); l'insediamento
residenziale di Charlottenburg (1956-61); l'edificio per abitazioni
all'Hansaviertdel (1957); la sede della Filarmonica di Berlino (1956-63),
esempio tipico della volontà di
S. di contemperare soluzioni
esterne e interne, senza astrarre dal contesto urbano; il progetto per la
biblioteca di Stato (1965); il progetto per il grattacielo in
Zebel-Krüger-Damm (1966); l'istituto della facoltà di Architettura
(1966); il progetto di una chiesa nel sobborgo di Schönenberg (1966).
Passato alla storia come grande artefice di progetti collettivi,
S. si
sforzò di compenetrare le esigenze sociali e tecniche con quelle
estetiche (Brema 1893 - Berlino 1972).